Immagine: Tutorial Nocturne-Traduzione Pinuccia
Il mio interesse per la Dea è scaturito dopo
la lettura del libro di Vicki Noble "Il risveglio della Dea"
che è, come afferma Maria Gimbutas, "Per le donne d'oggi che
cercano di recuperare il contatto con la natura e con il loro corpo...
è guida e fonte di ispirazione. Svelando il segreto della sua esperienza
sciamanica, Vicki Noble ha aperto la porta alle altre che vorranno seguirla".
Ho poi apprezzato la serie televisiva "Misteri per caso" condotta da Syusy
Blady, di Bologna come me, ed un giorno ricercando in Internet qualche
traccia del suo lavoro, mi sono imbattuta in questo articolo che
conservo da molto tempo e che riporto qui di seguito.
"Durante un'intervista ai Cavalieri di Malta, sono rimasta colpita
dalla notizia del ritrovamento di alcuni reperti archeologici trovati
sull'isola riguardanti l'antico culto di una importantissima divinità
mediterranea. Era chiamata "Grande Madre", ed era considerata una
divinità importante per via della sua capacità creatrice degli
uomini, degli animali e della natura. I riti di fecondazione della
terra e delle donne erano a lei collegati tramite luoghi nei quali
furono costruiti i santuari più antichi del mondo: una vera e
propria religione monoteista prima del tempo. Forse da questa dea
derivava il popolo delle Amazzoni che dalla lontana Anatolia
conquistarono il Mediterraneo fino a Malta e oltre le Colonne d'Ercole.
Di qui, l'idea di seguire le tracce di queste leggendarie
donne e della loro misteriosa regina Antinea, e della sua ultima
discendente morta, si dice, in tempi recenti. Le Amazzoni
combatterono molti popoli ma la loro impresa più importante fu
spingersi fino a muovere guerra ad Atlantide. Secondo alcuni
archeologi, Malta potrebbe essere un residuo di Atlantide, il centro
di una razza antica. Le testimonianze in questo senso sarebbero: gli
strani teschi macrocefalici conservati un tempo nel museo della
Valletta ed oggi scomparsi, le strutture sommerse nel mare che la
circonda, i racconti degli antichi scrittori e infine i papiri
egiziani che raccontano di un'antica catastrofe che colpì il "popolo
di uomini serpenti". Sono ipotesi credibili e dunque tracce
percorribili? Resta il fatto che Malta nel tempo fu un centro di
oracoli, di cure taumaturgiche e incontri rituali, diventò un
epicentro importante di cultura megalitica che continuò a irradiare
strane influenze sugli uomini che qui sbarcarono. Dopo arabi e
normanni, Malta ospitò anche i Cavalieri Crociati in partenza per la
Terrasanta o rifugiati qui dopo le loro sconfitte. E da questo
momento s'infittisce il mistero
A Malta, alla vecchia religione
della Grande Madre si sostituì quasi per miracolo una nuova
tradizione clonata dall'antico culto. Le Madonne Nere, le Tre Marie
in particolar modo, diventeranno la nuova leggenda che vedrà
Cavalieri Templari, Ospitalieri e poi i Cavalieri di Malta diventare
di volta in volta i depositari di una tradizione segreta: la
missione salvifica del Graal. La Sacra Coppa, come la Grande madre,
poteva curare, era un simbolo di rinascita oltre che del potere
spirituale. Oggi, dopo le ultime scoperte della genetica, potremmo
dire che possedere un campione del vero sangue di Cristo potrebbe
farci studiare se non manipolare, il suo DNA, come ipotizza in modo
fantascientifico il recente best-seller americano "La stirpe del
Miracolo". Possedere dunque questa reliquia significherebbe possedere
il mondo. Hitler in special modo capì l'importanza di questa
reliquia e la fece cercare ovunque sguinzagliando le sue spie lungo
il percorso che tradizionalmente compirono le Tre Marie dopo la
crocifissione di Cristo. Se è vero che le Tre Donne fuggirono dalla
Palestina portando con loro il Graal, se non lo stesso corpo di
Cristo, certamente sbarcarono in quest'isola lontana dal controllo
di Roma, per continuare la missione iniziata dal Maestro. La loro
destinazione ultima, dice la leggenda, era il sud della Francia,
Marsiglia, o la Linguadoca, dove avrebbero trovato un rifugio
sicuro. Non a caso, nel Medioevo queste terre saranno soggette ad una
terribile crociata della cristianità contro quelli che vengono
definiti Catari, una sette eretica che credeva nella figura della
Maddalena più che nella Vergine Maria.
Il Catarismo tendeva a
neutralizzare il concetto di peccato carnale. Al contrario della
chiesa cattolica, che ammetteva l'impurità della procreazione ma
mondava con il battesimo il peccato originale, procreare per un
Cataro significava mettere al mondo altra "carne di Satana". Si
trattava dunque di un'impostazione teologica libertaria nei
confronti della sessualità che non era più finalizzata alla
procreazione, ma anche e soprattutto un movimento di "liberazione"
ante-litteram per la donna non più viste, secondo questa ottica,
come fonte di peccato. Per questo molti Catari non si sposavano,
preferendo convivere e dando adito a sospetti di pratiche sessuali
illecite, ipotesi avallate da quanto i registri dell'inquisizione
raccoglievano dalle confessioni di donne poco prudenti e nonostante
tutto, decise nelle loro convinzioni sebbene avessero subito la
tortura. Ogni forma di violenza era bandita dalla fede catara per la
quale anche i criminali dovevano essere "rieducati": concetti
isolati in un mondo violento come quello medievale che saranno
alla base della debolezza opposta dai Catari
all'invasione dell'esercito crociato.
Centrale nel Catarismo, come si diceva, la figura della
Maddalena ora oggetto centrale dei miei studi. C'è chi crede che in
fondo ella rappresenti un po' l'Iside Svelata, la Profetessa, colei
che avrebbe realmente dovuto condurre per Gesù la prima Chiesa.
La scarsa considerazione goduta dalla Maddalena da parte degli stessi
evangelisti, sembra dovuta alla fusione della sua immagine con
quella delle sacerdotesse di Iside, che nei templi professavano la
prostituzione sacra intesa come unione tra il divino
femminile e l'umanità terrena.
Il dubbio sorge anche guardando l'opera di
Leonardo "l'ultima cena". Accanto a Gesù si può scorgere un'ambigua
figura di apostolo più donna che uomo: forse la Maddalena.
Suggestione o realtà? Lo stesso Leonardo era un "Giovannita", forse
aveva una sua idea su tutta la faccenda che coinvolgeva anche i
Templari, considerati eretici come i Catari per aver negato
l'importanza della Madre di Cristo preferendole la Maddalena. Resta
il fatto che quando l'Ordine del Tempio sarà sciolto, e quando cadrà
l'ultimo castello dei Catari, Montsegur, due nuovi misteri si
aggiungeranno ai tanti di questa storia: dove fu nascosto il tesoro
dei Catari che si diceva possedessero il Graal? Perché i Templari
fuggiti alla persecuzione scelsero di entrare nell'ordine dei
Cavalieri Ospitalieri, (che in realtà si chiamavano Ordine di San
Giovanni) diventati poi, nel '500, i Cavalieri di Malta? Portarono
con sé nel nuovo Ordine il loro antico segreto? Perché Filippo il
Bello donò i loro possedimenti agli Ospitalieri? Questi quesiti
scatenarono dagli anni '30 una caccia al Graal con spie naziste,
(come Otto Rhan che operò in Linguadoca) e agenti segreti francesi
(come l'abate Sauniere che a Rennes le Chateau trovò il tesoro della Maddalena).
Iniziò insomma una singolare caccia al tesoro che vide
Malta punto di partenza e covo di personaggi alla ricerca di queste
testimonianze della fede, uomini privi di scrupoli che condussero
ricerche particolari ovunque potesse essere nascosto il mistero che
traeva origine dall'antichissima dea"
Articolo di Syusy Blady - Dal web
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