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La Dea Madre










IL POZZO E LA DEA MADRE


Cosa e’ un pozzo? Sin dall’antichita’ il pozzo aveva oltre a valenze di natura civile anche valenze di natura magica. La magia del pozzo la ritroviamo soprattutto in ambito celtico…facile e’ subito l’accostamento con il "pozzo del graal" o "calice weel", luogo ove si narra fosse stato nascosto il graal, NON A CASO SIMBOLO DELLA RELIGIONE UNICA, legata alla dea Madre. Il pozzo così, oltre che a raccoglier l’acqua, ha una profonda valenza simbolica, diventa il luogo ove si possono compiere riti di purificazione, e in questo caso il pozzo assume piu’ le connotazioni della vasca, ma puo’ esser anche il modo per collegare l’uomo alla terra, ed ecco così il fiorire nel periodo medievale di pozzi senza fondo come quello di san Patrizio. Ma questo non e’ l’unico aspetto del pozzo, vi sono numerose leggende sui "pozzi dei desideri" ove basterebbe lanciare una monetina per realizzare cio’ a cui si aspira fortemente. In quest’ultimo aspetto ancora il pozzo assomiglia alla fontana, anche nella fontana si lancia la monetina per esprimere e realizzare il desiderio. Il pozzo, la vasca, dunque, hanno sempre avuto una forte valenza magica, essi sono così fortemente legati ai culti di divinita ctonie, cioe’ terrestri, ma non solo. Infatti il pozzo e’ proprio il tramite tra il cielo e la terra, simbolo antico del culto ormai scomparso della Dea Bianca. Il pozzo diventa così luogo per la purificazione, ma perche’ il luogo sia adatto , la prima cosa da fare e’ TROVARE LA LUNA NEL POZZO, espressione popolare che significa la realizzazione di un desiderio, qualcosa di veramente difficile e che affonda le radici in qualcosa di ben piu’ importante e antico di cui adesso parleremo. Per avere una idea della sacralita’ del pozzo noi ci riferiremo ai pozzi sardi che, per particolari caratteristiche meglio di altri si adattano a far capire il segreto di tale costruzione. Nei pressi di Oristano troviamo un sito di particolare interesse, il pozzo di Santa Cristina, detto pozzo nuragico o pozzo sacro. In Sardegna di questi pozzi nuragici ve ne sono circa una quarantina, ma appunto, il piu’ rappresentativo e’ quello di Santa Cristina, che prende il nome da una chiesa costruita li vicino. Esaminiamo il pozzo. Dalla scalinata centrale si accede all’omphalos…qui al centro si raccoglie l’acqua, acqua che secondo le popolazioni preistoriche aveva poteri terapeutici, sembra che la divinita’ delle popolazioni nuragiche dimorasse nell’acqua e sempre qui si svolgessero particolari cerimonie legate sempre all’acqua. La copertura del pozzo, detta a Tholos, e’ una falsa cupola con un foro sulla sommita’, che aveva varie funzioni…infatti ogni 18 anni e mezzo, cioe’ ogni anno lunare e quando la sua declinazione e’ massima, la luna va ad illuminare una persona posizionata in una particolare nicchia del pozzo. Ma non solo, infatti il pozzo era orientato in maniera particolare in modo che durante gli equinozi il sole illuminasse la scalinata e giungesse fino all’acqua. La funzione del pozzo non e’ per nulla chiara, alcuni dicono che il pozzo sarebbe un luogo di culto delle acque, però noi possiamo azzardare una ipotesi basata sugli studi sul culto della Luna o Dea Bianca e dove l’acqua e’ solo il "mezzo". Infatti si potrebbe ipotizzare il pozzo come luogo ove si potevano svolgere culti di fertilita’-purificazione. La donna scendeva nel ventre della Dea Madre Terra e lì, in abluzione, riceveva il principio celeste che, appunto ogni 18 anni e mezzo, si ricongiungeva con il principio femminile-terra. Sicuramente, dunque, il pozzo era un altro luogo di culto della religione unica, simbolo di unione tra il cielo e la terra e collegata, gia’ che comunque ci troviamo in un periodo abbastanza recente 2000-2500 a.C., al culto Lunare di cui gia’ si stavan perdendo le tracce per lasciar posto al culto unificato della terra-cielo, altro aspetto evoluzionistico del culto lunare. Il rito che si effettuava in questi pozzi, dunque era molto simile a quello che avevamo identificato come Baphomet e di cui abbiamo parlato in altra sede! Ma adesso facciamo un’altra osservazione, infatti questi pozzi sacri della Sardegna sono molto simili ad altre costruzioni che ritroviamo proprio nell’antico Egitto.



LA SARDEGNA E L’ANTICO EGITTO
Il parallelo fra il pozzo di S. Cristina e quello di Kom Ombo attribuiscono alla stessa idea la costruzione dei due edifici. È indubbio che la civiltà nuragica sia, fra le civiltà antiche, una delle più misteriose ed ancora quasi sconosciuta. E’ recente il ritrovamento di un nuraghe in Persia . Ma quale fu il ceppo originario, quello che edificò i nuraghe, i pozzi sacri, le tombe dei giganti? Autoctono o venuto dal mare? In realtà il Nuraghe primitivo ha caratteristiche costruttive e di funzione completamente diverse dal nuraghe complesso. Esempio ne e’ il Nuraghe Arrubiu di Orroli. Piu’ che altro questi nuraghi sembrano piuttosto templi, luoghi sacri! Della stessa fattura sono i pozzi sacri. Come appunto il pozzo di S. Cristina così ben inserito nel paesaggio di Paulilatino (OR). Risalendo il corso dei Nilo, dopo svariate tappe tutte estremamente interessanti, si giunge nell’Alto Egitto a Kom Ombo, 165 Km a sud di Luxor (l’antica Tebe). Kom Ombo è situata su di una collinetta che guarda il Nilo in un sito dove il fiume fa un’ampia curva verso ovest. Punto strategico nell’antichità sulla strada dei deserto per la Nubia e l’Etiopia. Qui vi sono due templi d’età Tolemaica dedicati al dio "dalla testa di falco" ed a Sobek il dio coccodrillo. Vicino questi templiprincipali ci sono altre costruzioni molto più antiche e tra queste una struttura completamente uguale al pozzo di Santa Cristina. Più grande, ma lo stesso. La stessa forma d’insieme come la toppa di una serratura, la stessa scalinata, la stessa copertura di cupola e contro cupola superiore. Quel pozzo poteva aver avuto la stessa funzione del pozzo di S. Cristina, proprio a far notare come potessero esser creati da uomini con le stesse conoscenze e stesse divinita’. In egitto tale costruzione poteva esser dedicata a Iside , l’antica divinita’ ctonia e legata alla terra , ma in Sardegna?
A questo punto viene quasi spontaneo un collegamento fra la civiltà sarda e quella egizia, o , meglio ancora, si potrebbe ipotizzare una comune origine tra le due popolazioni di origine Sumera , del resto il termine Nuraghe non farebbe altro che usare un termine fenicio, infatti è verosimile che il termine nuraghe derivi dal fenicio Nur Hag cioe’ la dimora del fuoco, non differente dalla mistica ruota del fuoco celtica. Costruzioni architettoniche, riti, credenze religiose simili… potrebbe tutto questo bastare per identificare i Sardi come ceppo proveniente dall’antico egitto?
Ma il mistero si espande…
Tradizioni simili le troviamo anche in Sud America, tra i maya...



Tratto da un articolo di Andrea Romanazzi - Dal web







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