DIRITTI DI NASCITA di Alejandro Jodorowsky
Estratto da: La Danza della Realtà (Feltrinelli editore)
Quali sono i miei diritti fondamentali?
"Innanzitutto, dovresti avere il diritto di venire generato da un padre e una
madre che si amino, durante un atto sessuale coronato dal reciproco orgasmo,
affinché la tua anima e la tua carne abbiano come radice il piacere. Dovresti
avere il diritto di non essere considerato un incidente né un peso, bensì un
individuo atteso e desiderato con tutta la forza dell'amore, come un frutto che
deve dare un senso alla coppia, trasformandola in famiglia. Dovresti avere il
diritto di nascere con il sesso che la natura ti ha dato (È sbagliato dire:
'Aspettavamo un maschietto e invece è nata una femmina' o viceversa). Dovresti
avere il diritto di essere preso in considerazione fin dal primo mese della tua
gestazione. Sempre, in ogni momento, la donna gravida dovrebbe accettare di
essere due organismi in via di separazione e non uno solo che si espande.
Nessuno può considerarti responsabile degli incidenti che potrebbero intervenire
durante il parto. Quello che avviene all'interno dell'utero non è mai colpa tua:
per rancore nei confronti della vita, la madre non vuole partorire, e mediante
il subconscio ti arrotola il cordone ombelicale attorno al collo e ti espelle
non ancora formato, prima del tempo. Non volendoti consegnare al mondo, in
quanto sei divenuto un tentacolo pieno di potere, vieni trattenuto più a lungo
dei nove mesi, e il liquido amniotico si sarà seccato bruciandoti la pelle; ti
si fa ruotare fino a che saranno i piedi e non la testa a scivolare verso la
vulva, i morti entrano nel loculo così, con i piedi in avanti; ti si fa
ingrassare più del dovuto così non potrai passare dalla vagina e il parto
gioioso verrà sostituito da un freddo cesareo che non è parto ma estirpazione di
un tumore. Rifiutandosi di accettare la creazione, la madre non collabora con i
tuoi sforzi e chiede l'aiuto di un medico che ti schiaccia il cervello con il
forcipe; poiché soffre della nevrosi da fallimento, ti fa nascere
semiasfissiato, azzurrino, costringendoti a rappresentare la morte emozionale di
chi ti ha generato... Dovresti avere diritto a una profonda collaborazione: la
madre deve voler partorire tanto quanto il bambino o la bambina vogliono
nascere. Lo sforzo sarà reciproco e ben equilibrato. Dal momento in cui tale
universo ti produce, è tuo diritto avere un padre protettivo che sia sempre
presente durante la tua crescita. Così come a una pianta assetata si dà l'acqua,
quando manifesti un interesse hai il diritto che ti venga data la possibilità di
realizzarlo, affinché tu ti possa sviluppare sulla strada che hai scelto. Non
sei venuto qui per realizzare il progetto personale degli adulti che ti
impongono mete che non sono le tue, la principale felicità che ti offre la vita
è consentirti di arrivare a te stesso. Dovresti avere il diritto di possedere
uno spazio dove isolarti per costruire il tuo mondo immaginario, per vedere
quello che vuoi senza che i tuoi occhi vengano limitati da una moralità
effimera, per ascoltare le idee che desideri, anche se sono contrarie a quelle
della tua famiglia. Sei venuto qui soltanto per realizzare te stesso, non sei
venuto a occupare il posto di un morto, meriti di avere un nome che non sia
quello di un parente scomparso prima della tua nascita: quando porti il nome di
un defunto, è perché hanno innestato su di te un destino che non è il tuo,
rubandoti la tua essenza. Hai il pieno diritto di non venire paragonato a
nessuno, nessun fratello nessuna sorella vale più o meno di te, l'amore esiste
quando si riconoscono le differenze fondamentali. Dovresti avere il diritto di
venire escluso da ogni litigio famigliare, di non venire preso come testimone
nelle discussioni, di non essere il ricettacolo dei problemi economici degli
adulti, di crescere in un ambiente pervaso di fiducia e sicurezza. Dovresti
avere il diritto di venire educato da un padre e una madre che la pensano allo
stesso modo, avendo appianato le loro divergenze nell'intimità. Se
divorziassero, dovresti avere il diritto di non essere costretto a guardare gli
uomini con gli occhi risentiti di una madre né le donne con gli occhi risentiti
di un padre. Dovresti avere il diritto di non venire sradicato dal luogo in cui
hai i tuoi amici, la tua scuola, i tuoi professori prediletti. Dovresti avere il
diritto di non venire criticato se scegli una strada che non rientra nei piani
di chi ti ha generato; il diritto di amare chi desideri senza avere bisogno di
un'approvazione; e quando ti sentirai capace di farlo, dovresti avere il diritto
di lasciare il nido e andare a vivere la tua vita; di superare i tuoi genitori,
di andare più avanti di loro, di realizzare quello che loro non hanno potuto
fare, di vivere più a lungo di loro. Infine, dovresti avere il diritto di
scegliere il momento della tua morte senza che nessuno ti mantenga in vita
contro la tua volontà".
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